Passa ai contenuti principali

Si parla di

Si parla di

Amare noi stesse

Foto di Gerd Altmann da Pixabay 


Dopo aver visto un film in cui come sempre, alla fine, l'Amore trionfa, rifletto su quante cose siano racchiuse in questa parola: Amore.
Amore per il compagno della nostra vita, Amore per i nostri figli, Amore per i nostri amici, Amore per i nostri familiari, Amore per noi stesse.
Ognuno di questi tipi differenti di amore significa qualcosa di molto diverso e si esprime in svariati modi.
L'Amore per i nostri figli significa mettere la loro vita davanti alla nostra. 
L'Amore per i nostri amici è la capacità di star loro vicino condividendo gioie e dolori. 
L'Amore per i nostri familiari è qualcosa di viscerale, legato al nostro io più profondo, fatto di gratitudine e istinto.
Ma i due tipi di Amore sui quali rifletto maggiormente è l'Amore per un uomo e l'Amore per noi stesse.
Esiste un confine tra questi due tipi di Amore? 
C'è una linea sottile che non deve mai essere varcata? 
E come ci si accorge quando l'uno si sovrappone all'altro?
Imparare ad amare noi stesse non è una cosa così facile e scontata ma di certo è di vitale importanza.
Stare bene con noi stesse, indipendentemente da chi ci sta accanto, è un traguardo importante della vita di ogni donna che forse, perlomeno per la mia esperienza, si raggiunge solo a una certa età, quando affiora in noi la consapevolezza che potremmo anche ritrovarci da sole e con essa la necessità di sapere che ce la possiamo fare comunque.

Ma anche imparare ad amare un uomo non è un'impresa facile. Quell'universo diametralmente opposto al nostro, tanto incomprensibile e affascinante al tempo stesso, richiede davvero un grande lavoro di mediazione.

Forse la linea di confine si trova lì, tra la mediazione e l'abnegazione.

Mediare non deve mai voler dire annullarsi o dimenticarci di noi stesse perché più stiamo bene con  noi stesse, ascoltiamo i nostri desideri e le nostre esigenze, più anche l'uomo che abbiamo accanto avrà rispetto per essi. 
Se io so chi sono, lui sa chi sono! 
Se non lo so io, se ho perso me stessa per amare smodatamente chi ho accanto, come potrà sapere lui chi sono e averne rispetto?

Quando sappiamo ciò che siamo e ciò che vogliamo, diventa facile da spiegare
Niente più scenate isteriche e confuse del tipo "tu non mi capisci", senza riuscire veramente a spiegare ciò che non va. 
Diventa un “io desidero questo e gradirei riceverlo”. Così. Semplice. Pacata. Decisa.
Messa così ogni richiesta è ben accolta (a parte casi limite, vedi categorie di uomini…da evitare ndr), ogni esigenza pare plausibile, ogni desiderio ben lontano dall'essere un capriccio.
Un uomo, messo di fronte alla serena razionalità, è più portato ad ascoltarci e a capirci. Quando, invece, si trova coinvolto in sceneggiate isteriche, le sue certezze crollano, perde il controllo della situazione e non sa più come deve comportarsi. Anche l'uomo migliore di fronte all'irrazionalità, si sente destabilizzato e perde la capacità di ricreare quel sogno che ci fa sentire tanto amate!

Il segreto è questo? 
Siamo noi donne che rendiamo migliori o peggiori gli uomini che abbiamo accanto?
Forse non è così drastica la cosa ma di sicuro amare noi stesse e raggiungere il nostro equilibrio ci darà la serenità necessaria a vivere un rapporto armonioso con il nostro partner, di sicuro è il modo migliore per far capire come vogliamo essere amate!


Se ti è piaciuto questo articolo commentalo o condividilo con i tuoi amici

Commenti

  1. Ecco qui, trovato un blog che mi interessa davvero e che ricorda un po' il mio aperto da poco !

    Mi piace tantissimo ciò che scrivi.
    Ti seguo. Mi farebbe piacere se passassi da me a darmi un giudizio su ciò che ho scritto.

    Grazie, baci, Suze ❤

    unamandriadicivette.blogspot.com

    RispondiElimina
  2. Grazie Suze, bellissimi complimenti! :)
    Passerò sicuramente!

    RispondiElimina

Posta un commento


Conosciamoci meglio

Clicca sui pulsanti

Ti aspetto sui Social